
La libertà è una conquista. Non mandarla in fumo
Il 31 maggio di ogni anno ricorre la Giornata Mondiale senza Tabacco indetta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Il tema scelto per il 2010 riguarda “le strategie di marketing dell’industria del tabacco rivolte alle donne”. Le fumatrici, infatti, sono in aumento in tutti i Paesi economicamente e culturalmente avanzati e le italiane purtroppo non fanno eccezione, superando gli uomini per consumo di tabacco ed iniziando molto presto, anche a 12, 13 anni.
Alla base, motivazioni forti e complesse. In un mondo che vede le donne sempre più impegnate nella sfi da quotidiana per l’esistenza, che richiede un contributo costante di tempo e di energia, la sigaretta rappresenta – affermano gli psicologi – un modo per combattere le frustrazioni, la solitudine, la tristezza, la rabbia, un momento da dedicare solo a se stesse.
E, ancora, accendono sempre più la sigaretta, donne che hanno raggiunto un ruolo importante nel lavoro e nella società. Il fumo, quindi, come status-symbol, raggiungimento di “parità” e di potere. Una falsa emancipazione per la quale le donne pagano un prezzo più alto in termini di malattie tumorali e invalidanti come l’ictus e l’infarto; il fumo inoltre aumenta la suscettibilità alle infezioni degli organi genitali, provoca nascite premature e infl uisce negativamente anche sulla bellezza corporea: la pelle e i denti ingialliscono, le rughe si formano più rapidamente, i capelli perdono lucentezza, l’alito diventa cattivo. Ma chi – come la LILT – è impegnato da anni a combattere il tabagismo è consapevole che, accanto ad un approccio strettamente socio-sanitario, di informazione sulle conseguenze drammatiche del fumo per la salute, occorre tenere conto anche delle motivazioni sociali e culturali. Ed è a questo proposito che vogliamo riportare la denuncia e l’allarme dell’OMS: “le donne rappresentano un target importante per l’industria del tabacco, che ha bisogno di reclutare nuovi consumatori per rimpiazzare tutti coloro che moriranno prematuramente a causa di malattie fumo-correlate”.
Vorremmo che bastassero queste parole per far spegnere la sigaretta a tutte le donne che ogni giorno dimostrano quante doti, capacità, sensibilità posseggono, che hanno guadagnato il giusto posto nella società, che hanno rivendicato rispetto e dignità.
La LILT, che ha sempre riservato un’attenzione particolare al mondo femminile, dedica questo opuscolo a loro: sarà utile per difendere se stesse e la loro famiglia, i ragazzi e gli uomini dalle “tattiche” dei produttori e venditori del tabacco.
Convinti, come siamo, che chi dà la vita può – insieme a noi – lavorare con convinzione per far prevalere la cultura per una più lunga e migliore qualità della vita.
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